«LA GIUNTA NON SI E’ MOSSA PER EVITARE IL RISCHIO DEI DERIVATI»

Dalla Nuova Sardegna del 19/04/2009

Secondo alcune fonti il Comune, dall’operazione con i prodotti derivati, ci starebbe rimettendo qualcosa come un milione e mezzo di euro. Eppure, un anno fa, in Consiglio era stata votata una mozione che invitava la Giunta a venire fuori da quel contratto che molti osservatori (compreso il Sole 24 ore) vedevano come pericoloso per le casse comunali.
Sull’argomento torna all’attacco il gruppo consiliare del Partito democratico, con una interpellanza firmata dal consigliere Francesco Federico. «Quasi un anno fa, nel mese di giugno – scrive Federico -, il gruppo consiliare del Pd aveva presentato una mozione urgente mediante la quale si impegnavano il sindaco e la Giunta a valutare iniziative, anche legali, con l’obiettivo di ottenere la risoluzione del contratto per preservare l’ente da eventuali pesanti e ingiustificate perdite finanziarie».

Una mozione approvata all’unanimità, «ma a tutt’oggi il consiglio comunale non è stato ancora messo a conoscenza, da parte della Giunta, di alcun sviluppo significativo sull’argomento».
Con l’amministrazione Barberio, nel dicembre del 2005, il Comune aveva sottoscritto con la Bnl una operazione di Interest rate swap su un capitale di riferimento pari a 20 milioni di euro e una durata di 16 anni.
Nel 2006 il Comune aveva “ristrutturato”, con lo stesso istituto di credito, tutta l’operazione aumentando il capitale nozionale iniziale di riferimento a 29 milioni e mezzo, prolungando la durata del contratto a 20 anni.
Secondo un’analisi effettuata dal Sole 24 Ore nel 2008, il valore dell’operazione risultava in perdita per circa 4 milioni di euro. Un risultato che, col tempo, sembra essere migliorato: «Nel gennaio 2009 – scrive ancora Francesco Federico -, nonostante i ribassi ai minimi storici dei tassi, il valore del contratto risultava avere ancora un valore negativo di circa un milione e mezzo di euro».
«Gli strumenti derivati, invece di garantire la copertura di un rischio, esporrebbero gli enti pubblici che ricorrono ad essi a grossi problemi di carattere finanziario. alcuni Comuni e enti locali stanno contestando per via giudiziaria agli istituti di credito i contratti da essi sottoscritti».
 Il consigliere del Pd ricorda che dall’audizione dei rappresentanti della Corte dei Conti davanti alla commissione Finanze e tesoro del Senato è emerso «l’obbligo di scelta del contraente tramite procedura selettiva» e se l’ente non dispone «al proprio interno di adeguate conoscenze sui mercati finanziari e le possibili modalità di svolgimento di operazioni finanziarie particolarmente complesse, è opportuno che proceda alla selezione, con procedura ad evidenza pubblica, di un advisor dotato di particolare competenza finanziaria».

«LA GIUNTA NON SI E’ MOSSA PER EVITARE IL RISCHIO DEI DERIVATI»ultima modifica: 2009-04-19T09:00:00+02:00da frafederico
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