I COMUNI 100% RINNOVABILI IN ITALIA

Fonte: Legambiente http://risorse.legambiente.it/docs/Rapporto_Comuni_Rinnovabili_2011.0000002613.pdf

Comuni rinnovabili.jpgSono 20 i Comuni 100% rinnovabili in Italia, quelli che rappresentano oggi il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale. In queste realtà sono impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento a soddisfare ampiamente i fabbisogni termici e un mix di impianti diversi da fonti rinnovabili a permettere di soddisfare e superare spesso ampiamente i fabbisogni elettrici dei cittadini residenti.

La classifica premia proprio la capacità di muovere il più efficace mix delle diverse fonti e questi 20 Comuni dimostrano appieno come questa prospettiva sia vantaggiosa.

Il Premio 2011 va a due Comuni dell’Arco alpino. Il “Piccolo Comune” di Morgex, in Valle d’Aosta, al centro della Valdigne con circa 2.000 abitanti, che basa il suo successo su un mix di fonti rinnovabili in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico e termico delle famiglie residenti. Per la parte elettrica un contributo rilevante lo dà un impianto idroelettrico da 1,1 MW, in grado da solo di produrre energia pari al fabbisogno di circa 1.700 famiglie. Importante è il contributo fornito da 9 impianti fotovoltaici distribuiti su tetti o coperture per complessivi 112 kW. Per la produzione di energia termica è invece un impianto a biomasse (che usa cippato e legno vergine), provenienti dalla Valle d’Aosta e in parte dal Piemonte, a giocare un ruolo centrale. L’impianto installato nel 2001 è stato ampliato nel 2005, e ha una potenza termica di 9 MW sufficienti, grazie ad una rete di teleriscaldamento da 10 km di lunghezza, a servire tutte le utenze domestiche oltre a scuole, poliambulatori e esercizi commerciali.

Il Comune di Morgex inoltre ha messo recentemente a bilancio un progetto che prevede la realizzazione di pannelli solari termici sui tetti delle scuole, con un investimento di circa 300 mila Euro, che permetterà di coprire l’intero fabbisogno di acqua calda sanitaria delle strutture scolastiche e contribuirà ad alimentare la rete di teleriscaldamento.

Insieme a Morgex viene premiato il Comune di Brunico, in Provincia di Bolzano nella Val Pusteria, con oltre 15.000 abitanti. In questa realtà è interessante evidenziare il mix energetico proveniente da diverse fonti rinnovabili. Nel territorio sono infatti installati 840 mq di solare termico (distribuiti sui tetti di abitazioni e strutture pubbliche), 3.093 kW di fotovoltaico tutti distribuiti su tetti o coperture, 4.390 kW di mini idroelettrico articolati in 3 impianti (senza dimenticare i 46,3 MW di “vecchio” idroelettrico non conteggiato ai fini di questi risultati), e poi 1.500 kWt da biogas e 20 MWt da biomassa locale connessi a una estesa rete di teleriscaldamento che permette di raggiungere ogni utenza.

Tra gli impianti fotovoltaici si segnalano quelli – fortemente voluti dal Comune di Brunicoinstallati sui tetti della scuola elementare e della caserma circondariale dei vigili del fuoco. Il primo ha una potenza nominale di 32 kW e il secondo di 64 kW, tali da rendere i due edifici autonomi dal punto di vista elettrico e da permettere al Comune di risparmiare. Tra le altre realizzazioni spicca il Centro Scolastico dove è stato installato un impianto a copertura parziale del fabbisogno termico dell’edificio. La superficie di collettori sottovuoto installata, pari a 750 m2, fornisce energia a 3 serbatoi interrati della capacità totale di 3.000 m3. L’impianto di riscaldamento è costituito da radiatori funzionanti a bassa temperatura e da pannelli radianti a parete.

Sempre per le tecnologie solari è importante sottolineare l’impegno assunto dal Comune attraverso il Regolamento Edilizio redatto nel 2010, che prevede negli edifici pubblici e privati di nuova costruzione che sia obbligatoria la copertura del 25% del fabbisogno energetico totale e comunque non meno del 50% del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda le biomasse a Brunico è presente una centrale composta da 3 caldaie per un totale di 20 MW che sfruttano la combustione di cippato, segatura e cortecce locali. A confermare l’impegno nelle fonti rinnovabili è l’installazione sul tetto del deposito di un impianto fotovoltaico per una potenza di 49,8 kW. Nel Comune è inoltre installato un impianto a biogas da 1,5 MW situato nei pressi della discarica, che contribuisce ad alimentare la rete di teleriscaldamento cittadina, lunga complessivamente 120 km, che fornisce calore ad oltre 2.000 utenze residenziali, turistiche, pubbliche.

Ma non sono da meno gli altri 20 Comuni della classifica.

E’ il caso di Prato allo Stelvio (BZ), vincitore della RES Champions League 2010, il Campionato Europeo delle Rinnovabili. Proprio questo risultato dimostra l’assoluta eccellenza a livello internazionale dei Comuni di punta in Italia sulla strada della rivoluzione energetica incentrata sulle fonti rinnovabili. A Prato allo Stelvio sono ben 7 tecnologie rinnovabili diverse a concorrere al mix energetico: due centrali di teleriscaldamento da biomassa per una potenza totale di 1,4 MW, 4 impianti idroelettrici per complessivi 2.050 kW, impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 5,4 MW, un impianto eolico da 1,2 MW. Curiosa è la storia avvenuta il 28 settembre 2003, quando il black out elettrico coinvolse praticamente tutta Italia ma non questo piccolo Comune che ha un’antica rete elettrica, collegata al sistema nazionale ma gestita da un consorzio locale, e che non ha avuto alcun problema grazie agli impianti presenti nel territorio.

Altra realtà di punta è Dobbiaco, sempre in Provincia di Bolzano, vincitore dell’edizione 2009 del Rapporto Comuni Rinnovabili, dove grazie a 1.015 kW di impianti fotovoltaici e a 1.279 kW di mini-idroelettrico si supera ampiamente il fabbisogno elettrico delle famiglie. Sono inoltre installati pannelli solari termici (1.350 mq) e grazie alla rete di teleriscaldamento allacciata a due impianti – uno da biomassa da 18 MW termici e uno da biogas da 132 kW – si arriva a superare di molto il fabbisogno termico dei cittadini residenti. L’impianto di teleriscaldamento a biomassa inaugurato nel 1995 è in grado di soddisfare anche il fabbisogno termico del limitrofo Comune di San Candido. A Dobbiaco la biomassa utilizzata è il cippato di origine locale, proveniente da residui delle potature boschive, cortecce, scarti di legno dalle segherie e dalle industrie.

Da non dimenticare è il Comune di Sluderno (BZ), premiato da Legambiente nella scorsa edizione. Un Comune con poco più di 1.800 abitanti che fonda la sua ricetta di successo su diversi impianti diffusi nel territorio. Dai 960 metri quadri di pannelli solari termici e 1.053 kW di pannelli fotovoltaici diffusi sui tetti di case e aziende, ai 4 micro impianti idroelettrici che hanno una potenza complessiva di 232 kW. Particolarmente interessante è la collaborazione realizzata con i territori vicini.

L’impianto eolico da 1,2 MW installato nel Comune di Malles è un investimento promosso in “condivisione” tra i Comuni di Sluderno, Malles, Glorenza e Curon Venosta e gestito da un Consorzio dei Comuni più alcune aziende elettriche locali. A scaldare le case sono invece gli impianti da biomasse locali e da biogas, proveniente per lo più da liquame bovino per una potenza complessiva di 6.200 kW termici, entrambi di tipo cogenerativo, allacciati ad una rete di teleriscaldamento lunga 23 km.

Rispetto all’anno scorso sono 5 i nuovi Comuni entrati nella Classifica 100% RinnovabiliRasun Anterselva, Badia, Valdaora, Silandro, tutti in Provincia di Bolzano e Sellero, in Provincia di Brescia. Da non sottovalutare sono inoltre 68 Comuni in cui gli impianti da fonti rinnovabili (con un mix di almeno 4 fonti) soddisfano dal 99 all’ 80% del fabbisogno di energia elettrica delle famiglie residenti.

Sono invece 152 i Comuni che soddisfano dal 79 al 50% del fabbisogno elettrico dei residenti e 330 che raggiungono percentuali variabili tra 49 e il 20%. Per la parte termica, sono 11 i Comuni che soddisfano dal 99 al 50% dei fabbisogni termici delle famiglie residenti, mentre 21 i Comuni che producono energia termica per un fabbisogno che va dal 49 al 20%.

In classifica non entrano, per le ragioni menzionate prima, centinaia di Comuni. Tra questi ci sono alcuni Comuni toscani, come Radicandoli (SI) e Monteverdi Marittimo (PI) che grazie alla geotermia e ad un piccolo contributo del solare fotovoltaico soddisfano pienamente il fabbisogno elettrico delle famiglie residenti.

Ma anche Comuni come Fiera di Primero (TN) che grazie ad un impianto a biomassa connesso ad una rete di teleriscaldamento riesce a coprire il 100% dei fabbisogni termici delle utenze comunali residenziali. Realtà importanti sono anche quelle di Monterotondo Marittimo (GR) e Castelnuovo Val di Cecina (PI) dove grazie alla sola geotermia si riesce a soddisfare pienamente i fabbisogni energetici sia elettrici che termici delle famiglie residenti (grazie al collegamento ad una rete di teleriscaldamento).

Ma non sono solo i “Piccoli” a mostrare risultati importanti raggiunti in poco tempo grazie alle “nuove” fonti rinnovabili.

Un esempio è Treviso, che grazie ad un mix di 5 tecnologie rinnovabili elettriche, 2,1 MW di impianti solari fotovoltaici, 1,8 MW di mini idroelettrico, 3,8 MW di geotermia, 185 kW di biogas e 5,4 MW di biomassa riesce a coprire il 100% dei fabbisogni elettrici delle famiglie residenti.

A Isernia invece sono 4 le fonti rinnovabili che permettono al Comune di raggiungere una teorica autosufficienza energetica: 392 kW di pannelli fotovoltaici, 2,4 MW di eolico, 3,3 MW di mini idro e 625 kW di biogas.

Da non dimenticare inoltre Lecce con 36 MW di impianti eolici e 7,7 MW di fotovoltaico e Agrigento con 44,8 MW di eolico, che grazie a queste installazioni possono rientrare tra i “Comuni 100% Elettrici”, in grado cioè di produrre più energia elettrica di quella necessaria alle famiglie residenti.

I COMUNI 100% RINNOVABILI IN ITALIAultima modifica: 2011-06-14T17:43:00+02:00da frafederico
Reposta per primo quest’articolo