Devo ammettere che ogni volta che vedo tagliare degli alberi nella mia città sento un tonfo al cuore. 

Lo stesso sentimento ho provato l’altro giorno nel vedere il taglio effettuato in viale San Martino.

È vero, il marciapiede in quel lato della strada era diventato impraticabile e non solo ad anziani e disabili ma è altrettanto vero che, come tante volte discusso con il sindaco o l’assessore di turno, si poteva intervenire incamerando un striscia del terreno adiacente per salvare capra (allargamento del marciapiede) e cavolo (salvataggio di questi alberi storici) e dare maggior respiro e decoro a una importante strada oristanese.

Mi chiedo mancano le idee o la volontà di realizzarle?

Sicuramente bisogna prendere atto che negli ultimi dieci anni è del tutto mancata in città una seria politica del verde. Si è come fatto a gara ad abbattere alberi in ogni dove.

Come non ricordare il recente taglio che in pochi minuti ha demolito i pioppi che da tantissimi anni accoglievano in città chi entrava dall’ingresso nord o, sempre nel recente passato, la scomparsa dei maestosi pini che caratterizzavano via Aristana.

Tutto ciò senza mai sostituire ciò che veniva abbattuto e senza mai considerare che molti di questi monumenti verdi erano parte importante della storia della nostra città e nella memoria di tanti oristanesi.

Sono sempre stato convinto che una città curata nel verde e ricca di alberi sia più bella e accogliente per chi ci vive e per chi la visita.

Ma queste sono cose che chi amministra deve sentirsi dentro.

Diversamente la realtà è quella odierna di una città triste e senza colore.