INTERVISTA ALLA NUOVA SARDEGNA – FEDERICO: «DOPO 10 ANNI SERVE UN SEGNO DI DISCONTINUITA’»

SO211F.jpgDalla Nuova Sardegna del 29/02/2012

Il primo giudizio è netto: «Gli ultimi dieci anni sono stati i meno brillanti per l’amministrazione della città». E questi dieci anni Francesco Federico li ha vissuti in prima linea all’opposizione delle due giunte di centrodestra che si sono succedute. Prima Antonio Barberio, poi Angela Nonnis: «Due esperienze negative, con quasi nulla da salvare», prosegue il candidato – in tutto sono cinque – alle primarie del centrosinistra che si svolgeranno domenica. E allora il primo concetto che a tutti dev’essere ben chiaro è quello della discontinuità.
Per vincere il centrosinistra deve spezzare quel filo che ha unito le ultime esperienze politiche. «Le primarie sono il primo passo in questa direzione – esordisce Francesco Federico, 44 anni, impiegato in banca -. Sono un forte strumento di democrazia e partecipazione. Ormai non abbiamo più possibilità di scelta in nessun campo, invece ci viene data un’opportunità straordinaria. In più a Oristano sono primarie vere, con cinque candidati validissimi».

È il primo passo per scardinare il sistema di potere che sembra ormai consolidato. Ma per farlo, oltre che il semplice voto di domenica, i cinque candidati hanno già un loro programma che servirà, prima di tutto, a convincere gli elettori della stessa parte politica: «La cosa che più balza agli occhi è che non funzionano i servizi che paghiamo, anche i più banali. Chi ha amministrato non è riuscito a gestire nemmeno la quotidianità. Ci vuole una scelta coraggiosa affinché la città riacquisti almeno la normalità».
La seconda, ma non meno importante parola d’ordine è trasparenza. «Non ci dev’essere nulla da nascondere – prosegue Francesco Federico -, i soldi sono di tutti e devono essere spesi per far funzionare le cose». La tutela dei diritti dei cittadini parte da questi principi e gli esempi concreti non mancano. Le questioni Abbanoa e titoli derivati sono in cima alla lista. «Arrivano bollette con cifre da capogiro in cui si chiedono anche arretrati e il Comune non muove un dito – attacca Francesco Federico -. L’altro grande problema è quello dei titoli derivati sottoscritti dal Comune qualche tempo fa che, al momento, hanno un costo occulto di un milione e 400mila».
Uno sguardo obbligato deve poi andare in direzione degli appalti pubblici. «Ci sono interventi a costo zero che migliorerebbero i servizi – prosegue il candidato alle primarie -. Bisogna monitorare attentamente l’appalto sulla nettezza urbana e quello del verde pubblico. Poi c’è tanto da fare sul campo dei lavori pubblici, dove per prima cosa bisogna recuperare la situazione delle strade in città e nelle borgate». Sulle frazioni poche parole chiare: «Meritano tutto l’interesse di cui non hanno goduto nei dieci anni di governo di centrodestra. Sono lo specchio del fallimento delle due precedenti giunte».
L’impulso al commercio verrebbe dall’apertura del mercato ortofrutticolo, pronto da tempo, ma mai aperto. E poi c’è la questione Torregrande, con il lungomare che deve arrivare sino al porticciolo e i divertimenti che devovo essere inseriti in zone che rechino disturbo a chi invece vuol riposare».
Infine, chi vince le primarie? «È una festa della democrazia, devono vincere i cittadini e dare un segnale di discontinuità rispetto al passato. È per questo che io dico no ad un allargamento delle alleanze». Per la serie Udc e centro vi saluto. Enrico Carta

INTERVISTA ALLA NUOVA SARDEGNA – FEDERICO: «DOPO 10 ANNI SERVE UN SEGNO DI DISCONTINUITA’»ultima modifica: 2012-02-29T20:40:00+01:00da frafederico
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