NIENTE AIUTI AI PIU’ POVERI E AI TERREMOTATI: LA MAGGIORANZA DEI GRUPPI POLITICI IN CONSIGLIO PROVINCIALE NON RINUNCIA AI FONDI A LORO DISPOSIZIONE

solidarietà-poveri.jpgDalla Nuova Sardegna del 30 giugno 2012

In Provincia sono stati bocciati alcuni emendamenti del PD per destinare fondi all’Emilia e alle famiglie povere

Tra tagli selvaggi e difficoltà di bilancio, anche la solidarietà passa in secondo piano. Non senza dispiacere, probabilmente, ma anche non senza polemiche aspre perché a rimanere senza soldi sono le tre province colpite dal recente terremoto e fasce di popolazione locale che avrebbero invece un forte bisogno di aiuto economico, perché costrette dalla crisi a vivere al limite della soglia di povertà. Ebbene, la disputa in consiglio provinciale si è conclusa con la bocciatura di alcuni emendamenti del PD che proponeva di tagliare per intero la spesa per l’attività istituzionale dei gruppi politici e utilizzare quei soldi per i più bisognosi. Era un tesoretto da circa centomila euro, di cui 45mila sarebbero dovuti andare alle province di Ferrara, Modena e Bologna secondo quanto richiesto dall’Unione delle province italiane a cui quella di Oristano aderisce. Bisognava fare uno sforzo, quindi, con i gruppi politici che avrebbero di fatto dovuto rinunciare ai loro introiti, destinando la restante parte del tesoretto ad altre iniziative nel campo del sociale. Gli emendamenti del PD riguardavano l’introduzione di una family card con cui aiutare le famiglie a compiere quelle spese che non sono più in grado di affrontare e un altro la nascita di un “last minute market” ovvero di un banco alimentare con i prodotti che sono ormai in scadenza e che rischiano di giacere senza essere acquistati in tempo sui banchi dei supermercati. Attraverso associazioni di volontariato o anche attraverso gli stessi commercianti si sarebbe potuto far nascere un canale di collegamento che avrebbe consentito di avere dei prodotti a prezzi agevolati e di accontentare anche il settore dei commercianti garantendo un servizio indispensabile in più alle famiglie in difficoltà. Si è invece scelto, non senza qualche difficoltà, in maniera diversa. Solo il PD era pronto a tagliare le spese del proprio gruppo. I consiglieri dell’Italia dei valori e del Gruppo misto non erano in aula, l’Mpa si è astenuto e lo stesso hanno fatto altri consiglieri in ordine sparso per alcune delle votazioni. La sostanza è che però quei centomila euro rimangono in cassa ai gruppi politici per le loro spese istituzionali. E la motivazione è stata chiara e per molti meritevole di altrettanta attenzione come quella che aveva spinto il PD a proporre di tagliare per intero le spese politiche. Senza quesi soldi l’attività del gruppi consiliari si sarebbe di fatto azzerata. Decisione che non a tutti è andata giù perché l’adesione all’Upi va rispettata e perché a parti invertite, magari, la nostra Provincia avrebbe gradito anche il minimo aiuto. Enrico Carta

NIENTE AIUTI AI PIU’ POVERI E AI TERREMOTATI: LA MAGGIORANZA DEI GRUPPI POLITICI IN CONSIGLIO PROVINCIALE NON RINUNCIA AI FONDI A LORO DISPOSIZIONEultima modifica: 2012-06-30T09:00:00+02:00da frafederico
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