L’ASSESSORE PROVINCIALE AL LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE RISPONDE ALL’INTERPELLANZA SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE AL BANDO REGIONALE “IMPRESA DONNA”

3544693739.jpgL’assessore provinciale al Lavoro e Formazione professionale, Sandro Murana, nella seduta consiliare del 26 luglio ha dato risposta all’interpellanza da noi presentata sulle problematiche relative alla presentazione delle domande al bando regionale “Impresa Donna”.

Qui di seguito il testo dell’interpellanza, la risposta dell’assessore e la mia replica.

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Premesso

che nell’agosto 2011 l’Assessorato regionale del Lavoro pubblicava un avviso pubblico denominato “Impresa donna” per la concessione di contributi “de minimis” a donne che intendevano promuovere nuove iniziative imprenditoriali o migliorare la capacità produttiva delle proprie imprese;

che l’avviso prevedeva una procedura a sportello e pertanto i progetti sarebbero stati ammessi alla fase di valutazione secondo l’ordine cronologico di spedizione e fino ad esaurimento delle risorse disponibili (8.445.000,00 di euro);

che la spedizione doveva avvenire con raccomandata a partire dalle ore 10,00 del giorno 17 ottobre 2011;

considerato

che proprio in tale data il sistema operativo di molti sportelli postali della nostra provincia risultavano fuori uso impedendo di fatto la presentazione delle domande di partecipazione;

che per capire quanto fosse importante effettuare la spedizione nell’orario previsto dal bando basta considerare che sono state ammesse quasi esclusivamente le domande che risultano spedite proprio alle ore 10,00 e pochissime di quelle che risultano invece inviate alle ore 10,01 e nessuna di quelle spedite più tardi;

che tale situazione ha sicuramente danneggiato tutte coloro che, pur avendo i requisti richiesti dal bando, si sono trovate nell’impossibilità, non certo a loro imputabile, di poter inviare il proprio progetto in termini temporali utili all’ammissione dello stesso;

che sembra altresì accertato che, per ovviare al malfunzionamento del sistema operativo, in qualche sportello dell’Isola sia stata ugualmente accettata la presentazione dei plichi registrando manualmente l’orario di presentazione;

che tutto ciò ha creato delle chiare discriminanti nell’ordine di presentazione tra le partecipanti all’avviso pubblico “Impresa Donna”;

che si ritiene sia necessario individuare delle soluzioni che, senza annullare il bando, tutelino anche tutte coloro che non si sono trovate in condizioni di parità nell’invio della propria domanda;

che l’assessore competente Liori, in un primo momento intenzionato a trovare una soluzione tecnica per tutelare i diritti di quante non sono riuscite a causa dell’inconveniente tecnico a presentare la propria domanda in tempo utile, sembra invece procedere con l’esame delle domande al bando in ordine cronologico di presentazione disattendendo palesemente una richiesta di parità di condizione alla partecipazione del bando stesso;

che la situazione creatasi ha evidentemente danneggiato la provincia di Oristano che risulta in assoluto il territorio con il più basso numero di domande inviate per tempo e ammesse (solo 14 domande ammesse su un totale regionale di 441);

interpellano il Presidente e la Giunta

per conoscere quali azioni intendano intraprendere per sollecitare l’assessorato regionale competente ad assumere appropriati atti a garanzia di tutte quelle partecipanti al bando che sono state danneggiate e discriminate nella presentazione delle proprie domande esclusivamente dai noti problemi tecnici che hanno coinvolto gli uffici postali del territorio.

Oristano, 25 giugno 2012

I consiglieri provinciali del Partito Democratico: Francesco Federico, Mario Tendas, Giangavino Buttu, Battista Ghisu, Roberto Scema

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Seduta consiliare del 26 luglio 2012:

L’ASSESSORE AL LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE ALESSANDRO MURANA: Io ringrazio il gruppo del PD che segnala questo argomento, non fosse altro perché mi dà anche l’opportunità di riferire all’aula quello che la Giunta ed il sottoscritto hanno da subito rappresentato alla Regione Sardegna e, nel caso specifico, all’Assessore Regionale al Lavoro Liori, nonché al neo dirigente del settore, che si occupa della gestione del bando Impresa Donna, la dottoressa Marinelli. Proprio da questa situazione vorrei prendere le mosse nel rappresentare quello che giustamente e legittimamente e che ho avuto modo … proprio perché considero assolutamente corrette le osservazioni che sono state fatte dal gruppo del PD in questa interpellanza, rappresentano sostanzialmente gli stessi rilievi che la Provincia di Oristano ha rappresentato alla Regione relativamente alla gestione di questo avviso pubblico.Giusto una precisazione, che non vuole essere un distinguo, ma è opportuno chiarire che la discriminazione c’è stata ed è stata altissima; la discriminazione ha riguardato, purtroppo, esclusivamente delle donne che avevano una idea progetto e che, quindi, intendevano promuovere l’avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale, ma la discriminazione non ha riguardato il territorio provinciale, perché il blocco ed il numero dei progetti assegnati alla Provincia di Oristano è stato integralmente assegnato e, pertanto, non vi è la riduzione di risorse sul territorio, ma purtroppo la discriminazione, invece, riguarda chi ha avuto la possibilità di accedere a queste risorse.
Pertanto, vorrei rassicurare i colleghi del PD relativamente al fatto perché la Provincia di Oristano, comunque, è andata ad intercettare queste risorse; purtroppo è andata ad intercettarle non con quelle regole di pari trattamento, che un bando ti dovrebbe garantire. Il venir meno del requisito del pari trattamento, che è stato determinato ed è stato causato per un motivo non imputabile alla stazione appaltante; e questo è stato il vero elemento che purtroppo ha determinato, poi, questa situazione paradossale. Allora, siamo perfettamente d’accordo, e chi ha avuto modo di partecipare alla presentazione di avvio del bando Impresa Donna ricorderà che il sottoscritto ma anche il Presidente de Seneen hanno avuto modo di sottolineare immediatamente, quindi in sede di presentazione dei contenuti del bando, direttamente all’Assessore Liori, che partecipava alla sua prima uscita pubblica a seguito della nuova nomina assessoriale, e proprio in quest’aula abbiamo rappresentato all’Assessore il fatto che il criterio di assegnazione di risorse per realizzare dei progetti imprenditoriali non fosse sicuramente il miglior criterio, quello individuato dalla Regione, cioè quello di poter individuare e selezionare i beneficiari in funzione della tempestività nel consegnare, nel depositare agli uffici postali le domande.
Questo per due ordini di motivo: uno, perché si creano quelle situazioni che sono di dubbia gestione. È assolutamente noto che ci sono dei funzionari delle Poste che avevano direttamente sul banco dei plichi da spedire, e che alla dieci hanno interrotto la fila e hanno depositato le domande che qualcuno, non certo con le regole della gestione del servizio, della corretta gestione del servizio, in taluni sportelli è successo. Ma questo fenomeno è successo sia per Impresa Donna, laddove il sistema ha funzionato, perché era in blocco sulla quasi totalità del territorio regionale, vi erano delle situazioni in cui, comunque, il sistema ha funzionato anche telematicamente, ma questo problema si è verificato anche nei bandi precedenti, per esempio, Promuovi Idea. Analogamente si è verificata una situazione in cui chi era in fila, aveva il diritto di presentare la sua domanda, qualcuno ha avuto la sfortuna che per la lentezza dell’operatore, non per una causa a lui imputabile, si è trovato alle nove e cinquantanove a depositare ed è stato annullato, perché prima dei tempi, o qualcuno, proprio per la lentezza dell’operatore, si è ritrovato alle dieci ed un minuto, nonostante alle dieci fosse lì presente, cercando quasi, con criterio scientifico, di riuscire ad individuare il momento corretto. Va da sé che questo non è criterio di valutazione e di scelta di quelle che sono le nuove iniziative imprenditoriali, che devono nascere su un territorio.
Queste stesse considerazioni furono rappresentate all’Assessore in questa sede, e l’Assessore prese, assunse l’impegno di verificare criteri alternativi per il proseguo. È pur vero che lui si ritrovava ad essersi, proprio da alcuni giorni, insediato, e l’avviso pubblico già pubblicato e, quindi, le regole del bando erano quelle e a quelle si è rifatto. Ci fu da parte sua l’impegno a modificare per i nuovi bandi. Dopo Impresa Donna non ci sono stati altri bandi; quindi, lui ha ribadito e reiterato questa ferma volontà di modificare questo criterio. Al momento non abbiamo la controprova. L’altro elemento su cui abbiamo avuto modo di evidenziare le critiche, e facciamo proprie anche le osservazioni che oggi vengono portate all’attenzione dell’aula, è il fatto che valutando esclusivamente attraverso l’aspetto cronologico, non si sta andando a valutare nel merito la qualità progettuale, benché ci sia una soglia di sbarramento del raggiungimento di un punteggio di settanta punti. Ma, comunque, questo elemento che cosa determina? Determina che se i primi otto progetti della Provincia di Oristano raggiungono i settanta punti, il nono progetto rimane al palo; magari potrebbe anche conseguire i cento punti e, quindi, in una ipotetica graduatoria potrebbe essere il primo, se dovesse andare a valutazione. Non raggiunge la valutazione perché nel frattempo altri otto hanno superato la soglia di sbarramento dei settanta punti. Questa iniquità nella valutazione, rappresenta anche in quella sede, è stata uno degli elementi su cui abbiamo rafforzato il nostro convincimento affinché la Regione possa cambiare l’orientamento. Orientamento del era, invece, proprio sul precedente Assessore al Lavoro, Manca, il quale individuava tra gli elementi legati alle reali motivazioni, anche quella del rispetto di una certa tempistica, oltre a quella della qualità progettuale. Si rispettano le opinioni, di sicuro non si condividono. Ma contestualmente al cambio politico, c’è stato anche un cambio tecnico. Il bando è stato pubblicato dal Dirigente pro tempore dell’Assessorato, a seguito dell’entrata in servizio dei Dirigenti aggiudicatari di concorso pubblico vi è stato un altro Dirigente, che nella fase di transizione, mentre prima correttamente l’Assessore Liori sembrava che volesse prendere in mano la situazione e trovare delle soluzioni che salvassero questa procedura, che sostanzialmente ha creato delle fortissime discriminazioni verso coloro i quali si sono adoperati per elaborare un progetto, ha visto nella rigidità tecnica del Dirigente, deputato alla gestione, in una lettura asettica del bando ed in una applicazione asettica di quello che è stato l’esito procedurale rispetto alle domande che sono pervenute. Questo fatto ha determinato che il Dirigente dice: “io, se dovessi adottare una qualunque variazione rispetto quelli che sono gli elementi contenuti nel bando, vado ad inficiare la valutazione, espongo l’Ente a ricorsi”, e trattandosi di risorse comunitarie che dovevano essere impegnate entro il 31 dicembre, diversamente vi era il disimpegno automatico, non ha inteso assumersi la responsabilità di dover annullare tutte le procedure e procedere con un nuovo avviso pubblico. L’Assessorato ha tentato una misura di recupero, assolutamente insufficiente; e la misura di recupero che ha tentato, è volta solo ed esclusivamente per coloro i quali avessero inviato la documentazione e vi erano degli elementi incerti: la data e l’orario. Questi due elementi. E con una determina del febbraio ha indicato una metodologia ed una procedura, dando la possibilità, entro dieci giorni, a coloro i quali avessero delle situazioni che evidentemente ricadevano in queste fattispecie, di poter documentare l’orario di consegna. Ma questo non risolve il problema, aggiungo, perché correttamente viene evidenziato: ci sono sistemi che funzionavano ed è partito, ci sono sistemi che non funzionavano e non hanno inteso procedere acquisire fisicamente e procedere manualmente con la ricezione e l’apposizione dell’orario, a fronte di una circolare inviata la mattina stessa dalla Direzione Regionale delle Poste Italiane, che indicava ai Direttori delle filiali di procedere anche con l’acquisizione manuale. A questa situazione, ci sono stati alcuni uffici postali che hanno ottemperato immediatamente; ci sono stati altri uffici postali che hanno respinto la richiesta e, quindi, la presentazione, determinando delle ulteriori evidenti disparità di trattamento. Ma poi si è arrivati anche al paradosso, che siccome c’è una certificazione del funzionario, ci sono uffici che alle ore dieci hanno ricevuto cinque domande, o anche superiori alle cinque domande, Dorgali docet, non lo volevo dire dove era il paese, però lo diciamo; ci sono altri uffici postali che, invece, si sono attenuti scrupolosamente a quello che effettivamente è accaduto in quel momento. Va da sé che si è creata una fortissima discriminazione, va da sé che si sono create delle storture, che oggi fanno sì che ci sono dei beneficiari che, magari, potevano essere essi stessi beneficiari, ma potevano essere anche altri. Questa situazione è stata rappresentata immediatamente, addirittura io quella mattina avevo un appuntamento con l’Assessore a mezzogiorno, il 17, e già dalla prima mattina dall’ufficio mi rilevavano questo aspetto, e lo stesso Assessore era tempestato di telefonate. Egli stesso, e poi lo ha dichiarato anche con comunicati stampa e con avviso pubblico sul sito, aveva assunto l’impegno politico di rettificare questa anomalia e di far sì che venisse salvaguardato il diritto di tutti. Purtroppo questo non è avvenuto.
Oggi noi non siamo parte e non possiamo essere chiamati a dover adottare degli atti, che vanno ad impugnare l’esito, e non sarebbe neanche corretto, non possiamo esporre la Regione Sardegna al rischio di perdere delle risorse. Contestualmente è stato richiesto, con forza, che ci fosse un ulteriore avviso pubblico destinato per l’imprenditoria femminile, che vada ad offrire una nuova opportunità a tutte quelle potenziali beneficiarie che hanno subito questo grosso pregiudizio. Lo abbiamo rappresentato e ritengo che dover affrontare oggi in aula questo tema non può che chiamarci a rappresentare ulteriormente e formalmente, chiedendo anche che possa essere avviato, prima possibile, un bando che possa essere riparatore di queste discriminazioni che ci sono state e che sicuramente gridano giustizia, ed opportunamente molte donne nell’esito nell’ennesimo momento di sfiducia verso le Istituzioni, l’ennesimo momento di sfiducia verso la politica, quasi che questo problema tecnico sia stato innescato da una volontà superiore, che in questa confusione ha voluto, magari, privilegiare certi e danneggiare altri. Questo non è successo, la casualità ha determinato questa grossa situazione di discriminazione. Credo che se fosse stato immediato e tempestivo l’intervento, anziché dilatare i tempi per assumere delle decisioni, probabilmente l’Assessorato avrebbe potuto adottare altre linee, perché il 17 ottobre hai ancora la possibilità di annullare tutto, di ribandire, perché entro il 31 dicembre rimani dentro. Questo, purtroppo, non è successo; si è tergiversato, dopo di che non si è stati più nella condizione di riuscire a trovare delle soluzioni alternative. In tutto questo vorrei arrivare a concludere nel dire: la Provincia di Oristano non è stazione appaltante; la Provincia di Oristano ha fatto attività di assistenza, di animazione, di consulenza, di diffusione capillare di questa opportunità, la cui responsabilità, sia tecnico – giuridica che politica, è piena ed esclusiva della Regione Sardegna.

FRANCESCO FEDERICO – PARTITO DEMOCRATICO
Ringrazio l’Assessore Murana. Mi sembra che si condividano, comunque, delle posizioni.
Ovviamente la nostra interrogazione non impegna direttamente l’Amministrazione Provinciale, ma chiede che l’Amministrazione Provinciale si faccia carico di fare, di sollevare dei rilievi all’Assessore Liori.
Ora, ci sono due punti dove probabilmente bisogna continuare una azione politica, perché lei dice, giustamente: “Il problema politico è nato dalla posizione che l’Assessore Liori aveva preso immediatamente dopo il fatto, quando aveva rassicurato tutte coloro che intendevano partecipare, e si erano ritrovate nell’impossibilità di farlo, all’avviso, rassicurandole, garantendo che l’Assessorato, comunque la Regione avrebbe trovato delle soluzioni per andare incontro anche a queste imprenditrici”.
Da qui nasce la questione politica che ci porta a presentare questa interpellanza, quando molto recentemente, l’Assessore Liori rivede la sua posizione rassicurante ed afferma che, comunque, l’avviso, il bando andrà avanti con la procedura già prevista l’anno scorso.
Allora, noi riteniamo, che comunque una azione politica, anche da parte di questa Amministrazione, valga la pena farla, per due motivi; il primo motivo: non può, una azione di un ente, della Regione, che dovrebbe tendere a colmare delle differenze, a favore dell’imprenditoria femminile, ottenere come risultato una discriminazione. Secondo motivo: la non adeguatezza della procedura a sportello.
Come noi abbiamo sostenuto e come lei ha ribadito, certi progetti, in una situazione difficile economica come la nostra, dove le risorse sono scarse, in un momento dove vengono messe a disposizione delle risorse pubbliche, probabilmente è meglio per tutti trovare quella progettualità migliore, con dei criteri diversi, piuttosto che utilizzare dei metodi, che non danno la garanzia di finanziare i progetti migliori.
Allora, questi due punti, probabilmente, possono essere motivo di un documento, che noi ora valuteremo come e quando presentare all’attenzione dei colleghi, un ordine del giorno, dove noi evidenzieremo queste due situazioni, sosterremo il fatto che la Regione si deve attivare per porre soluzione alla discriminazione che è nata; evidenziamo, magari, che certi metodi nell’accedere a fasi successive di valutazione dei bandi regionali, probabilmente non sono i migliori.
Ripetiamo, noi non vogliamo assolutamente l’annullamento del bando, perché sarebbe una battaglia contro chi sicuramente ha presentato dei progetti validi; vogliamo che vengano risolte delle situazioni, che comunque non possono essere accettate. Grazie.
L’ASSESSORE PROVINCIALE AL LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE RISPONDE ALL’INTERPELLANZA SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE AL BANDO REGIONALE “IMPRESA DONNA”ultima modifica: 2012-07-27T20:49:00+02:00da frafederico
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