LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DE SENEEN ALLA NOSTRA INTERPELLANZA SUI CANONI DI LOCAZIONE PER IMMOBILI PAGATI DALL’AMMINITRAZIONE PROVINCIALE E SUL PATRIMONIO IMMOBILIARE INUTILIZZATO DI PROPRIETA’ DELLO STESSO ENTE

spending.jpgNella scorsa seduta del Consiglio Provinciale, quella di lunedi 13, si è discussa l’interpellanza sui canoni di locazione per immobili pagati dall’Amministrazione Provinciale e sul patrimonio immobiliare inutilizzato di proprietà dello stesso Ente da noi presentata il 20 marzo scorso.

Con l’interpellanza abbiamo evidenziato come la Provincia da tempo paghi 376.259,45 euro annui per la locazione di immobili in gran parte destinati ad uffici scegliendo allo stesso tempo di mantenere del tutto inutilizzato un fabbricato di tre piani di sua proprietà come l’ex sede dell’Istituto Geometri di Oristano di via Lepanto.

Non ci riteniamo soddisfatti della risposta fornitaci. Presenteremo quindi una mozione sullo stesso tema affinché il Consiglio Provinciale impegni la Giunta a porre rimedio a questo chiaro spreco di risorse pubbliche.

Questa la sintesi della mia illustrazione dell’interpellanza:

Per preparare questa semplice interpellanza è occorso parecchio tempo, perché quando si parla di risorse utilizzate bisogna avere gli atti e le determine in mano, e confesso che fare una ricerca nell’albo pretorio online della Provincia di Oristano è veramente una impresa.
Non esiste un motore di ricerca, bisogna prendersi gli atti uno a uno, è molto facile che sfuggano parte degli atti che possono interessare.
Il tutto è nato sicuramente dalla consapevolezza che l’edificio sito in via il Lepanto, dove prima vi erano i geometri, è inutilizzato e vuoto da qualche anno.
Nasceva l’esigenza, quindi, di capire se quella palazzina poteva essere utilizzata, e frugando nell’albo pretorio è emerso, limitatamente alla sola città di Oristano, che l’Ente Provincia paga ogni anno circa € 190.000 per la locazione di un immobile sito in via Carducci a Oristano, destinato a sede dell’ufficio scolastico provinciale, ex Provveditorato dello Stato; € 190.000 all’anno.
È emerso, altresì, che la Provincia paga altri € 120.000 per la locazione di un altro locale sito in via Liguria, destinato agli uffici del settore ambiente.
Non basta, la Provincia paga anche più di € 65.000 per la locazione di altri locali, distinti dei primi, sempre siti in via Liguria, utilizzati dal servizio di disinfestazione.
Il totale è facile, si arriva a € 376.000 e passa, un impegno di risorse importante, considerato anche quello che ha appena detto la Segretaria, che i trasferimenti a favore dell’Ente sono diminuiti, se non stanno andando addirittura ad azzerarsi.
E, quindi, è importante capire e discutere se queste risorse sono utilizzate in maniera ottimale, o se pure si possono trovare delle soluzioni per la razionalizzazione di queste spese.
Razionalizzazione delle spese necessaria a dare risposte e, quindi, a dirottare risorse in interventi che in questi anni tutti quanti noi ci siamo resi conto che sono necessari fare, e che spesso e volentieri è stato impossibile effettuare proprio per mancanza di danari.
L’edificio in via Lepanto, sono tre piani più il pianterreno, fino al 2010 è stato utilizzato dai geometri.
L’interpellanza si pone il il quesito di come l’Amministrazione Provinciale, in una ottica di una razionalizzazione di spese, possa conciliare il pagamento di questi canoni con la presenza di un edificio di proprietà inutilizzato.
Noi pensiamo che almeno una parte degli uffici che si trovano negli edifici per i quali noi ora paghiamo l’affitto possano e debbano urgentemente essere trasferiti presso questa proprietà della Provincia a disposizione.

Questa la risposta del Presidente De Seneen:

Rispondo volentieri a questa interpellanza promossa dal Consigliere Federico e dal gruppo consiliare del PD.
Rispondo volentieri perché è una cosa della quale ci siamo occupati in Giunta, e mi sono occupato io personalmente fin dal primo momento, perché anche io non potevo non notare che dall’anno scolastico 2008/2009 l’edificio che lei ha citato precedentemente non è più utilizzato come sede dell’Istituto tecnico per geometri, ma è non utilizzato.
Problemi: è vero che l’Amministrazione Provinciale ha in affitto quei locali che lei ha citato nella interpellanza, come è vero che ha in affitto, pur in fase di dismissione, anche altri locali in uso al settore viabilità, per essere precisi sede delle squadre operative, delle squadre dei cantonieri; alcuni sono già stati dismessi, così come è stato dimesso quel locale che avevamo qui in via Mattei, e che veniva utilizzato dal settore CSL, eccetera.
È prevista la dismissione dell’ultimo, compatibilmente con la presa in carico del nuovo centro di Ales prevista per ottobre di quest’anno.
Per quanto concerne, invece, gli altri locali bisogna fare una premessa, che è questa.
La Provincia di Oristano ha avviato da qualche tempo una ricognizione, affidata all’ingegner Sanna, che credo entro una settimana, dieci giorni produrrà i suoi effetti, cioè ci sarà presentata una relazione, una nota nella quale saranno indicate quelle che sono le effettive necessità, anche in base alla nuova normativa, che prevede un certo numero di metri quadri per ogni dipendente e, quindi, un uso razionale, diciamo così, degli immobili di proprietà dell’Amministrazione Provinciale.
Perché, non so esattamente da quanto tempo, ma io così me li sono trovati, devo dire che il Provveditorato risale agli anni novanta, forse ottanta addirittura, l’attuale sede del Provveditorato; mentre quelli di via Liguria, come voi sapete, all’ambiente sono di più recente locazione, perché è stato necessario fare ricorso a questi locali?
Tra le altre cose, perché il palazzo Arcais, che era la sede, uno degli immobili nei quali erano concentrati alcuni uffici della Provincia stessa, è stato destinato, d’accordo con la Regione, d’accordo col Comune di Oristano, d’accordo col Comune di Sanluri come destinazione del Museo Giudicale; questo almeno quattro anni fa, se non cinque.
Ad oggi, come tutti sapete, ancora il museo non è aperto, mi auguro che lo possa essere in tempi brevi.
Noi abbiamo cercato, fin dal primo momento, di riattivare l’edificio di via Lepanto, che ha fondamentalmente due problemi, anzi tre problemi.
Il primo problema è che non è a norma; il secondo problema è che non è dotato di climatizzazione, essendo una scuola ha soltanto il riscaldamento, perché normalmente le scuole sono chiuse d’estate, e lì dotate di climatizzazione ci sono soltanto tre stanze, quelle della segreteria poste al piano terra; e poi è un edificio nato e studiato per essere sede scolastica, che non si adatta, se non attraverso determinate trasformazioni, a essere utilizzato come ufficio.
Per questo motivo, già nell’assestamento del 2010, cioè cinque mesi, o quattro mesi dopo il nostro insediamento, io ho chiesto che venissero allocate risorse per fare questa operazione, stimate allora in € 200.000 per l’adeguamento dei locali dell’Istituto tecnico Mossa, affinché fossero in grado di recepire i laboratori che si trovavano ancora in via Lepanto.
Da notare che in via Lepanto, oltre all’Istituto tecnico per geometri c’era anche il nautico; e € 700.000 per la messa a norma dello stabile di via Lepanto.
I € 200.000 furono inseriti in bilancio, ed è stato fatto anche un progetto per l’adeguamento del Mossa, però, siamo in una situazione, dal punto di vista scolastico, molto fluida, diciamo così, e sembrerebbe che i laboratori non servano più oggi; i € 700.000, invece, da me richiesti non è stato possibile reperirli tra le pieghe del bilancio; ragione per cui di adeguamento dello stabile a tutt’oggi non se ne può parlare.
In tutti i casi c’è da dire un’altra cosa sulla quale, pur avendo, come stavo dicendo, puntato al riutilizzo di quello stabile, quando io mi sono insediato era appaltato il completamento dell’ex Provveditorato, che è quello stabile che si trova qui vicino.
Tutte le vicende, che non sto ad illustrarvi, legate a Piscicelli e all’impresa che è fallita, e a quella alla quale è stato riappaltato il completamento, con la quale poi abbiamo fatto la rescissione del contratto in danno perché hanno preso in consegna i lavori e non li hanno mai iniziati, hanno fatto sì che ciò che noi pensavamo potesse durare ancora un anno, un anno e mezzo, cioè questo rapporto di locazione di questi immobili, a tutt’oggi sia ancora in essere perché, come sapete, l’ex Provveditorato, poi è diventato sede universitaria, poi è diventato sede degli uffici della Provincia, come era ancora è, e io credo che non sarà neanche facile pensare di poterlo riappaltare, perché essendo finanziato in parte con mutuo, e nella gran parte con risorse nostre, il patto di stabilità non ci consentirà di riappaltarlo.
Mentre, invece, continuiamo a sperare di poter utilizzare lo stabile di via Lepanto, perché ho proposto al SIL, che è in cerca di una sede, di intervenire con risorse proprie per poter effettuare la ristrutturazione, chiamiamola così, e la messa norma di quello stabile; o in alternativa, e qui mi riaggancio al discorso che facevo prima, quando stavamo parlando della SPO, dalla razionalizzazione dell’uso degli immobili, e dalla eventuale approvazione della nuova Legge Regionale potrebbe scaturirne anche che gli immobili che abbiamo a disposizione sono eccedenti, eccessivi per le nostre necessità.
Quindi, io credo che in tutti i casi, entro un paio di mesi, potremo sapere qual è il destino che ci attende; sulla razionalizzazione dell’utilizzo penso di avere dati certi già nel giro di una decina di giorni, come dicevo all’inizio del mio intervento e, quindi, penso che queste somme potranno essere economizzate.
Per dimostrare poi, e qui chiudo, l’assurdità della situazione nella quale ci troviamo, voi avete correttamente indicato che spendiamo € 380.000 all’anno, nella peggiore delle ipotesi per rimettere a norma lo stabile di via Lepanto, come vi dicevo, occorrevano circa € 700.000, per trasformarlo e proprio ristrutturarlo bene poco più di € 1.000.000, questa è una stima fatta a spanne, io proposi la contrazione di un mutuo che avremo potuto restituire nel giro di tre anni, perché risparmiando € 370.000 all’anno nel giro di tre anni avremo potuto restituire il mutuo, ma sapete bene come è la questione dei mutui, ma non è stato possibile contrarre un euro di mutuo.
Quindi, anche la questione della viabilità ne abbiamo parlato in più di una occasione, niente mutui, ne avevamo già evidentemente troppi e, quindi, niente ristrutturazioni.

La mia replica:

Presidente, io concordo con lei sull’ultima parte, che questa storia è assolutamente assurda.
È assurda perché io non credo che una azione di ricognizione degli immobili di proprietà, se richiesta per tempo, richieda tre anni per dare una risposta, evidentemente per tempo non è stata richiesta.
Dopo quattro anni, come lei ben sa, € 375.000 per quattro anni sono € 1.500.000, e su questo è veramente assurdo che si sia arrivati a questa situazione.
La situazione è che ora noi ci troviamo un immobile vuoto. I tre problemi sono sicuramente superabili; non è a norma, non è dotato di climatizzazione, è un edificio nato per essere sede scolastica; probabilmente, degli interventi non definitivi, ma momentanei già ci permettono di risparmiare delle annualità e, quindi, anche l’impegno di risorse inferiori a quelle che lei stava dicendo.
Cosa altro si nasconde questa situazione? Si nasconde, per esempio, che in via Carducci parrebbe che nell’ufficio di programmazione ci siano stanze libere e, probabilmente, se si ha veramente la volontà di non spendere risorse in canoni si potrebbe utilizzare anche quello stabile.
I mezzi del servizio di disinfestazione potrebbero probabilmente trovare una sistemazione in via Parigi presso il cantiere della Provincia.
Nasce un altro problema, la situazione attuale dello stabile di via Liguria è in netto contrasto con l’acquisto dei Frassineti fatto qualche anno fa, e che costò all’Amministrazione Provinciale più di € 3.000.000.
Dietro questa semplice interpellanza c’è una situazione molto intricata che non può trovare nessuna giustificazione, e che richiede una immediata azione da parte della Amministrazione.
La costruzione del Provveditorato che lei ha richiamato è una cosa che si trascina da anni, ci sono stati fallimenti; sono stati spesi milioni di euro.
I veri sprechi nel nostro Paese non sono gli sprechi della rappresentanza democratica, apro una parentesi, ma sono gli sprechi delle opere che costano milioni all’inizio, poi durante i lavori costano ancora tanti altri milioni, e che non vengono mai conclusi.
Io non posso essere soddisfatto della situazione che si è creata, e di conseguenza della risposta che lei mi ha fornito, e penso che il Consiglio debba essere chiamato ad esprimersi su questo tema e, quindi, trasformeremo sicuramente l’interpellanza in mozione.
Grazie.

LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DE SENEEN ALLA NOSTRA INTERPELLANZA SUI CANONI DI LOCAZIONE PER IMMOBILI PAGATI DALL’AMMINITRAZIONE PROVINCIALE E SUL PATRIMONIO IMMOBILIARE INUTILIZZATO DI PROPRIETA’ DELLO STESSO ENTEultima modifica: 2013-05-13T23:11:00+02:00da frafederico
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