PROVINCIA: PRESENTATO ORDINE DEL GIORNO A DIFESA E TUTELA DEL PORTO INDUSTRIALE DI ORISTANO

porto_industriale_oristano.pngQuesto il testo dell‘ordine del giorno presentato dal gruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale:

“Adozione di iniziative urgenti a difesa e tutela del Porto Industriale di Oristano”

considerato che il Porto Industriale di Oristano, per la sue caratteristiche strutturali e funzionali, costituisce un fondamentale punto di riferimento per numerose Aziende che operano all’interno dell’Area Industriale di Oristano;

considerato che grazie alla sua favorevole posizione, collocato nel corpo centrale dell’agglomerato industriale di Oristano, consente di ricevere traffico di imbarco e sbarco sia per quegli insediamenti produttivi che si affacciano direttamente sul canale navigabile che per tutte le aziende che operano nella banchina commerciale;

preso atto che i prodotti movimentati da Oristano (in passato superiori anche ai 2 milioni di tonnellate e, attualmente, sull’ordine di 1,5 milioni di tonnellate/annue) sono i più variegati: cereali, alimenti zootecnici, carbone, clinker, cemento, bentonite, argilla, sabbie feldspatiche e che detti prodotti vengono utilizzati anche da numerose altre aziende che operano fuori dai confini territoriali del porto;

tenuto conto che in virtù delle sue strutture dimensionali e dei volumi dei traffici movimentati il Porto di Oristano, è stato classificato “Scalo di rilevanza Nazionale” disposto con l’art. 36, comma 5, della Legge n° 166 del 01/08/2002 che lo ha incluso nella Categoria II, Classe II di cui all’art. 4 della Legge n° 84/94 (ovvero la cosiddetta Legge di Riordino della Legislazione in Materia Portuale);

tenuto conto che la “classificazione” ha avuto, tra l’altro, come effetto l’elevazione di rango dell’Organismo periferico dell’Autorità Marittima da “Ufficio Circondariale Marittimo” a “Capitaneria di Porto”, istituita con D.P.R. n° 89 del 01/02/2006;

preso atto che,  in oltre trent’anni di operatività, l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria non è assicurata da alcun ente pubblico e/o privato mentre lo Stato ha incamerato notevoli introiti sulle merci importate (dazi, tasse d’ancoraggio, tasse erariali, tasse portuali e demaniali) che normalmente dovrebbero entrare nei fondi del porto che le ha riscosse proprio per le attività di manutenzione e rilancio della struttura operativa (si vedano al riguardo i dispositivi di legge sulle autonomie portuali);

considerato che, proprio a causa di una carente attività di manutenzione e ancor di più di una insufficiente attività di sostegno, investimento e promozione l’intera struttura portuale e, con essa la stragrande maggioranza delle imprese che insistono nell’area, trovano sempre maggiori difficoltà ad inserirsi e ritagliarsi spazi commerciali;

attestato che, dal 2003/2004 si registra un trend negativo sia del numero delle navi che delle merci movimentate;

appurato che, molte delle navi movimentate negli ultimi anni – secondo stime e previsioni molto attendibili perché legate a contratti – sono destinate a subire una ulteriore contrazione (si pensi, al riguardo alle navi movimentate per il trasporto di pale eoliche ma anche al movimento legato ai cereali);

considerato che anche le imprese – cooperative che, da sempre, hanno operato nel porto industriale di Oristano con attività di facchinaggio (si veda al riguardo la Cooperativa Santa Barbara) sulla base dell’articolo 17 della Legge 84/94 non solo non sono in grado di esercitare la loro attività per il drastico calo delle attività di import-export ma sulla base di apposite disposizioni della Direzione Generale dei porti, facente capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (vedi nota nr. 10088 del 18 luglio 2011) rischiano di dover rinunciare al beneficio della integrazione salariale, specificamente previsto per il lavoro portuale a carico dello Stato, con conseguenti ed inevitabili contraccolpi anche in termini sociali;

preso atto che, anche possibili e potenziali investimenti, non possono essere realizzati per l’assenza del piano regolatore (fondamentale strumento di pianificazione) di cui si parla da anni senza risultati concreti e tangibili;

preso atto che esiste la necessità di avviare una serie di interventi, richiesti da svariato tempo che riguardano, oltre che al tanto atteso e discusso  piano regolatore,  il dragaggio di estesi tratti di banchina, il sistema di illuminazione notturno, la messa in funzione del raccordo ferroviario, e di altri svariati  interventi di miglioramento strutturale e marketing;

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO

impegna, con la massima urgenza e con tutte le azioni possibili e necessarie,  il Presidente della Giunta Provinciale, la Giunta e lo stesso Consiglio Provinciale ad attivarsi e ad assumere, di concerto con tutte le amministrazioni interessate, tutte quelle iniziative che permettano di  facilitare l’insediamento di nuove realtà industriali e attirare aziende che, in prospettiva, possano creare concrete azioni di vantaggio per sviluppare una vera area logistica-industriale.

Oristano, li 18 aprile 2012

I  consiglieri provinciali del PD

Mario Tendas, Roberto Scema, Battista Ghisu, Francesco Federico, Giangavino Buttu

PROVINCIA: PRESENTATO ORDINE DEL GIORNO A DIFESA E TUTELA DEL PORTO INDUSTRIALE DI ORISTANOultima modifica: 2012-04-18T20:00:00+02:00da frafederico
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